Golden Gala: Furlani, Bruni e Riva, top Lazio!

06 Giugno 2025

Secondi posti per Furlani e Bruni, Riva firma la 2ª prestazione italiana di sempre nei 1500. Tre migliori prestazioni mondiali stagionali e due record del meeting in un Olimpico caldissimo. Emozioni e applausi per l’atletica azzurra.

di Christian Diociaiuti

Un Lazio magico nella notte delle stelle, dei Diamanti, all’Olimpico di Roma. La Wanda Diamond League col Golden Gala Pietro Mennea – Presented by IP accende il tifo ma soprattutto fa volare i laziali. Secondi posti per Mattia Furlani e Roberta Bruni mentre Federico Riva vola nei 1500: decimo, sì, ma secondo italiano di sempre nella sua città e nel “suo” stadio. In generale, al Golden Gala, tre migliori prestazioni mondiali stagionali e due record del meeting allo stadio Olimpico di Roma. Ad inizio serata è stato osservato un minuto di silenzio per ricordare Giorgio Lo Giudice, lo storico giornalista romano scomparso nei giorni scorsi, un autentico e sincero amico del Golden Gala. Gran festa del pubblico e applausi per la presenza dei due azzurri Andy Diaz e Zaynab Dosso, reduci rispettivamente dalla medaglia d'oro nel salto triplo e da quella d'argento nei 60 metri ai Mondiali indoor di Nanchino.

Per Mattia Furlani poteva essere la festa nella festa, vincere il Golden Gala a Roma dopo il podio europeo, ma la festa è rimandata alla prossima occasione, dopo che l'azzurro bronzo olimpico si è visto superare dall'ultimo salto dell'australiano Liam Adcock (8,34/-0,2). Per Mattia identico percorso, il miglior salto al sesto turno (8,13/,0.5), due prodezze che hanno lasciato al terzo posto il campione olimpico Miltiadis Tentoglou (-0.3). Una gara in cui Furlani si è migliorato di salto in salto, 7,78, 7,97, nullo, 8,04, 8,07 e 8,13, unico in gara oltre gli otto metri per tre volte.

"È stata una gara molto complicata, ho fatto fatica – dice Mattia - La pedana era difficile da interpretare, così come l’atmosfera: sembrava ci fosse da rompere il ghiaccio nei primi salti. Poi la tensione si è allentata un po’, ma l’avevo detto sin dall’inizio che sarebbe stata una gara mentale. Alla fine credo di averla interpretata bene, anche se è chiaro che valgo misure diverse. Bisogna sapersi esprimere meglio, ma saltare in Diamond League non è mai facile. In competizioni del genere, l’aspetto fondamentale è il piazzamento. Sul pubblico dell’Olimpico non c’è nulla da dire: la tribuna Tevere era piena di persone a cui voglio bene. È stato come se fosse una celebrazione del loro Mondiale — ed è qualcosa che mi ha reso molto, molto felice. Adesso testa alle prossime uscite: ci vediamo a Turku, in Finlandia".

Roberta Bruni ha dato più di un brivido al pubblico dell'Olimpico, sbagliando almeno due buone prove alla misura di 4,75, che sarebbe stato il record italiano. L'azzurra ha chiuso ancora sul podio nella prima tappa europea stagionale della Diamond League, superando al secondo tentativo i 4,65, migliorando il primato stagionale all'aperto di 4,63, centrato nella tappa di Doha. Porta a casa il successo la statunitense Sandi Morris, già vincitrice al Golden Gala nel 2022, al suo primato stagionale di 4,80, miglior misura all'aperto 2025. Le parole di Bruni: “Quel secondo salto a 4,75 era ‘pizzicato’. Quasi fatto. Sì, l’ho proprio sentito: era lì, ci sono andata vicinissima. È un tentativo di record italiano che mi dice che sto bene, sono in forma. Sono contenta, sto lavorando bene sotto tutti i punti di vista. Essere ancora una volta seconda in Diamond League è davvero tanta roba, diciamolo con il cuore.

Saltare 4,65, in casa, davanti alla mia famiglia, agli amici, con la maglia dei Carabinieri… è bello. Onorare questa maglia per me significa tanto. Vivendo all’estero, non sempre ho la possibilità di gareggiare con questi colori, quindi quando la indosso mi dà davvero una spinta in più. Sono felice, e niente… ci riproverò ancora con quel 4,75. Spero di riuscirci a Stoccolma. L’obiettivo più grande? Ovviamente i Mondiali di Tokyo”. 

La festa dei milers è festa per tutti, nella miglior gara della stagione in cui il francese vincitore Azeddine Habz e il keniano già campione del mondo Timothy Cheruiyot hanno chiuso sotto la precedente world lead, rispettivamente in 3:39.72 e 3:29.75. Fa festa l'azzurro Federico Riva, decimo in una gara velocissima ma capace di firmare la seconda prestazione italiana di sempre in 3:31.42, davanti al pubblico e nello stadio della sua città. Sempre nel mezzo del gruppo, sfilacciato per un ritmo molto sostenuto fin dalle prima schermaglie, per Riva c'è la conferma di una condizione strepitosa già mostrata nelle ultime gare, culminate con il gran personale sugli 800 metri a Rovereto, prima della scintilla di questa sera. Primati personali a pioggia, per il marocchino Anass Essayi, terzo in 3:30.74, oltre al record tedesco di Robert Farken (3:30.80) e al record svedese di Samuel Pihlström (3:30.87), risultati che ricordano la qualità senza rivali della distanza nella storia del Golden Gala. Riva è entusiasta: "Si prova tanta tanta felicità, perché oggi ho corso a casa mia, davanti alle persone a cui voglio bene: questa per me è la cosa più bella. Aver corso questo personale in questa gara, davanti a tutti loro, è un qualcosa che mi rimarrà sempre nel cuore. Sto lavorando innanzitutto per cercare di migliorarmi. L'obiettivo dell'anno è arrivare ai Mondiali di Tokyo a settembre nelle migliori condizioni possibili. L'anno scorso ho centrato la semifinale alle Olimpiadi e sicuramente quest'anno il sogno più grande è quello di arrivare a Tokyo e puntare magari ad agguantare la finale".


 



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