Paralimpici: ancora Legnante, è disco d'oro

12 Novembre 2019

Ai Mondiali di Dubai, dopo la conferma nel peso, l’azzurra conquista il suo primo titolo iridato in questa specialità: record europeo di categoria con 37,89

Doppietta per Assunta Legnante ai Mondiali paralimpici. Anche nel disco l’azzurra vince la medaglia d’oro, con gran lancio a 37,89 che migliora il suo record europeo della categoria F11. L’ennesimo successo è una prima volta: finora non aveva mai raggiunto il podio iridato in questa specialità. Ci riesce a Dubai e sale sul gradino più alto, balzando in testa al secondo turno con 36,98 prima dell’exploit al quinto ingresso in pedana, per superare il limite continentale di 37,74 realizzato un mese fa a Ostia. Battuta la cinese Zhang Liangmin (36,78), mentre il bronzo va alla brasiliana Izabela Campos (34,28). Nel disco la portacolori dell’Acsi Italia Atletica, che nelle competizioni paralimpiche gareggia per l’Anthropos Civitanova, era stata campionessa europea nel 2014 con due quarti posti a livello globale, ottenuti ai Mondiali del 2013 e poi alle Paralimpiadi di Rio nel 2016. All’inizio di questa rassegna negli Emirati Arabi Uniti, venerdì scorso, la 41enne napoletana aveva invece festeggiato il quarto oro consecutivo nel getto del peso. Sempre più protagonista del movimento paralimpico, dopo la perdita della vista, per riprendere il filo di una carriera di primo piano in cui era arrivata nel 2007 al titolo europeo indoor.

Un’atleta completa: mentalità vincente, determinazione esemplare, capitana rispettata e ispirazione per tutta la squadra italiana. “Due è sempre meglio di uno. Oggi è un giorno stupendo - sorride l’azzurra - e sono riuscita nel mio intento. La gara è stata combattuta, mi sono divertita. Volevo tanto questo podio, non mi interessava il metallo. Sono arrivata qui nel pieno delle mie capacità fisiche e mentali grazie al lavoro che ho fatto insieme a Roberto Minnetti, il tecnico che mi segue nel disco, e con Nadia Checchini in veste di guida e tecnico della Nazionale, un binomio vincente. Finalmente ho nuovi stimoli perché le mie quattro avversarie lanciano tutte più di 34 metri. Ho solo il piccolo rimpianto che, se non mi fossi infortunata al polpaccio ai Societari di un mese fa, avrei potuto puntare al record del mondo, che è uscito in varie sedute di allenamento. Nel disco ho fatto il personale, nel peso lo stagionale, posso solo dire che il lavoro è stato ottimale. Ora penso alle Paralimpiadi di Tokyo”.

È la terza medaglia dell’Italia in questa edizione, con l’argento conquistato domenica da Oxana Corso nei 100 T35. Poca fortuna invece oggi nelle batterie degli 800 T53 per Diego Gastaldi: una foratura alla ruota della sua carrozzina, in curva, e la gara termina in 1:50.71 con una grande delusione: “Mi dispiace, mi sentivo meglio rispetto ai 400. All’uscita della curva la carrozzina è andata giù e ho iniziato a ballare. In gara mi è successo tre volte in cinque anni. La qualificazione era difficile ma ieri avevo bellissime sensazioni. È il mio primo Mondiale, c’è ancora tanto da lavorare e ho già una lista di cose da fare al rientro”. Gastaldi ritornerà in pista come componente della staffetta universale 4x100 giovedì mattina.

Nella giornata di ieri, Simone Manigrasso ha concluso la sua esperienza nelle gare individuali del Mondiale con il sesto posto nella finale dei 100 T64 e un nuovo record italiano: 11.37. Il velocista strappa 9 centesimi di secondo al suo primato di due anni fa e, per una stagione funestata da vari infortuni, la prestazione è esaltante: “Sono contento, non poteva andare meglio di così contro questi mostri della velocità. Sono orgoglioso di aver gareggiato con loro”. La rassegna iridata è stata fruttuosa per lo sprinter lombardo. Solo due giorni fa un altro risultato eccellente sui 200, con la quinta posizione in 22.87 e il record mancato per il troppo vento: “Sapevo che in queste competizioni dovevo lottare per i centesimi e usare cuore e testa e non solo le gambe. Questi risultati sono una grande motivazione per la Paralimpiade del prossimo anno. Mi sono meritato due giorni di riposo prima della staffetta universale”.

Arjola Dedaj, con la guida Andrea Rigobello, è riuscita a qualificarsi per le semifinali dei 100 T11 in 13.31, un crono molto vicino al suo personale. Nel pomeriggio chiude con il tempo di 13.40 che però non è sufficiente per accedere alla finale. La sua valutazione è comunque positiva: “Sono soddisfatta. Ho fatto lo stagionale e mi sono avvicinata al mio personal best per un centesimo. Sono tornata ai tempi dei Mondiali di Londra prima della maternità. È una condizione ottima per iniziare a pensare a Tokyo 2020. Andrea è una superguida, ce ne vorrebbero tanti come lui. Purtroppo lavora tutti i giorni fino a tardi e quando tornerò in Italia avrò bisogno di una guida che mi aiuti al campo. Vorrei fare un appello agli atleti alla fine della loro carriera sportiva, di avvicinarsi alla nostra realtà e scoprire il mondo paralimpico”.

Le sorti azzurre della giornata di domani, mercoledì 13 novembre, sono in mano al bicampione europeo Oney Tapia, impegnato alle 6 del mattino nella pedana del disco F11 e a Monica Contrafatto con i 100 T63 in programma alle 15.44. A seguire ci sarà il lungo T44-64, una delle gare più attese del Mondiale, con Roberto La Barbera e Marco Cicchetti. Diretta tv su RaiSport e streaming video su RaiSport web.

l.c.

(da comunicato FISPES - Giuliana Grillo)

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